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Libri di Eros De Finis

Biografia e opere di Eros De Finis

La bellezza della terra. Premio nazionale Gentile da Fabriano

Libro: Libro in brossura
editore: Quattroventi
anno edizione: 2020
pagine: 80
"Se si prende un paesaggio di quelli descritti da Henry David Thoreau - in questo caso un paesaggio composto o anche soltanto riplasmato con parole e frasi, in termini banali scritto - si capisce come anche un'ordinaria e però ben ordinata passeggiata nei campi o l'andare su e giù per viottoli più o meno impervi, induca a pensare a un'unità del creato e in congiunzione a una rinnovata fiducia tra gli uomini e la natura. È la direzione ideale di un'architettura del paesaggio, quale oggi si racconta e quale è possibile ritrovare in esposizioni personali o collettive (la nostra compresa ) che si sobbarchino all'impegno di elaborare una cultura dello spazio (e del progettarsi nello spazio) in tutte le sue molteplici declinazioni: ambientali e fisiche, ma anche percettive e metaforiche, secondo una naturalità che respiri nello sguardo delle persone comuni e di quegli individui che si lasciano abbracciare dalla terra e dalla natura intavolando con esse un dialogo. Il momento di fissare l'assoluto che salva il tempo a fronte del suo degradare, diviene ricerca di un metodo formale ma altrettanto di ciò che è imprevedibile e che potrebbe condurre al mistero che permane dietro la realtà. E in ogni caso, è l'artista che rivela il dinamismo latente delle forze naturali - il loro evolvere o all'incontrano declinare - esattamente nell'attimo in cui esse si fissino nell'istante della visione. Rispetto alla tradizione pittorica dei prosceni naturali - dal tratteggio realista all'espressionismo astratto che attinge alle fonti defigurate ad es. del surrealismo - la nuova arte paesaggistica può buttarsi a capofitto in medias res obbedendo alle suggestioni della mimesi, o al contrario lavorare di scorcio e di sintesi e prodigarsi in un'ostensione delle stesse figure ritmicamente modulate. Così si ha una immagine o un mannello di immagini che realizzando l'appello a uno spessore e a una durata, fanno passare da un imposto visivo ad una visione consapevole del rapporto che la natura intrattiene con chi la guardi. Infine la natura che ci circonda non permette che ci si collochi al di fuori dei suoi recinti". (Gualtiero De Santi)
12,00 11,40

Le poetiche Marche

Libro: Libro in brossura
editore: Quattroventi
anno edizione: 2017
pagine: 75
“Se si volesse stabilire qual è il paesaggio italiano più tipico, bisognerebbe indicare le Marche. L'Italia, nel suo insieme, è una specie di prisma, nel quale sembrano riflettersi tutti i paesaggi della terra, facendo atti di presenza in proporzioni moderate e armonizzandosi l'un l'altro. L'Italia, con i suoi paesaggi, è un distillato del mondo; le Marche dell'Italia. Qui abbiamo l'esempio più integro di quel paesaggio medio, dolce, senza mollezza, equilibrato, moderato, quasi che l'uomo stesso ne avesse fornito il disegno. Non esiste una terra meno gotica o meno barocca. La stessa fecondità della terra, la varietà dei coltivi e degli alberi sembrano essere usate a uno scopo ornamentale. È abitudine dei viaggiatori stranieri, cercando quale delle nostre regioni dia il senso peculiare del nostro paese, indicare la Toscana e l'Umbria. Credo che questo accada perché di solito le Marche sono fuori dei loro itinerari. Questa regione infatti non è conosciuta ai più per visione diretta in proporzione alla sua grande bellezza naturale e artistica. È una terra filtrata, civile, la più classica anzi delle nostre terre. Giardino quasi interamente chiuso dalle montagne, le Marche sono accantonate, si direbbe, fuori circuito. Non vi passa il turista che attraversa l'Italia per averne un concetto, che si definisce sintetico, e invece è soltanto convenzionale. Spintosi qualche volta fino a Urbino, egli per lo più dirotta, profittando delle ultime comode traversali a nord a Roma, la Flaminia e la Tiberina, verso l'interno e il versante tirrenico. Le vere Marche gli restano così precluse.” (Guido Piovene, “Viaggio in Italia”, 1957). Premessa di Galliano Crinella.
20,00 19,00

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