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Libri di Antonio Maria Orecchia

Biografia e opere di Antonio Maria Orecchia

Mai più così belli. Il cinema della «New Hollywood» tra storia, arte e psicologia

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 208
Gli anni della New Hollywood sono uno spartiacque storico e culturale prima ancora che artistico. Registi visionari, attori carismatici e sceneggiatori anticonformisti conquistano il successo con un elenco di titoli che hanno il sapore della sfida epocale: codici e linguaggi del Cinema vengono reinventati attraverso film di rottura che scardinano l’approccio classico, introducono un nuovo modo di guardare e interpretare la realtà. Dalla tragedia del Vietnam al Watergate. Questo libro racconta quella svolta: dalla prima pallottola agli ultimi cancelli. Introduzione di Antonio Maria Orecchia.
18,00 17,10

La moralità dell'antifascismo. Guido Bersellini e il suo impegno politico, intellettuale e civile per il rinnovamento dell'Italia

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 307
Guido Bersellini nacque a Milano il 23 gennaio 1920. Studente universitario a Pavia, fu arrestato nel 1942 per attività antifascista. Processato dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato insieme, tra gli altri, a Ferruccio Pani e Luciano Bolis, fu condannato a tre anni di carcere. Liberato il 29 agosto 1943 partecipò alla Resistenza nelle Formazioni di Giustizia e Libertà nell'Alto Verbano e a Milano. Terminata la guerra, diresse con il padre Mario, fino al 1954, il quotidiano «Il Sole» e militò all'interno della cosiddetta «Terza Forza». Fu, come è stato scritto, «un uomo di azione e di pensiero», a la Mazzini, educato «alla severa scuola kantiana di Martinetti, al culto della ragione e della coscienza morale limpida e intransigente (Nicola Terracciano)» e attraversò il «Secolo breve» con un forte impegno civile, sentito e vissuto come un dovere. Questo volume ne ripercorre le vicende e la biografia politica e intellettuale.
24,00 22,80

Lo spettro del federalismo. La ricostruzione dell'Italia e le libertà locali tra politica, stampa e opinione pubblica in Lombardia nel secondo dopoguerra

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 353
Il volume raccoglie parte del vivace dibattito sul centralismo, il federalismo e le libertà locali che si accese in Italia appena terminata la Seconda guerra mondiale e durò fino al termine della prima Legislatura. Dopo vent'anni di dittatura e la guerra mondiale si doveva ricostruire il Paese dalle fondamenta, e alla stampa era assegnato un compito fondamentale, «il più vivo e delicato», come scrisse Riccardo Bauer in quei giorni: «essa dovrà accogliere quanto meglio sappia e convogliare la voce dei cittadini tutti, dovrà interpretarla e chiarirla come indicazione di volontà, che non deve essere negletta dai legislatori se questi vorranno realmente fondare una democrazia e non vorranno essere edificatori di una macchina paternalistica e sostanzialmente autoritaria». Vengono qui riproposti quindi oltre cento articoli pubblicati sui quotidiani e settimanali lombardi di tutte le aree politiche e culturali negli anni decisivi per la rinascita del Paese. Da questa rassegna emerge la parabola del dibattito sul federalismo, il centralismo e in generale le libertà locali: una sorta di «fiume carsico», che scorre sotterraneo per poi riemergere con forza in superficie. Sebbene sovente lasciato sullo sfondo il tema è, infatti, da sempre presente nelle istanze di vaste parti della classe dirigente degli ultimi due secoli: tuttavia, solo in alcune circostanze ben definite si è imposto nella dialettica politica e ha coinvolto l'opinione pubblica. Momenti che, in genere, corrispondono a fasi di crisi acuta del Paese. Questa raccolta affronta uno di quei momenti, e mostra quanto sul federalismo e sul centralismo si giocò una partita tutta politica influenzata anche dall'affermarsi della Guerra Fredda, che non poteva non avere ricadute sulla politica interna del Paese. Così, per i protagonisti della nuova «Repubblica dei Partiti», le libertà locali finirono per essere considerate non un aspetto decisivo per creare una nuova autentica democrazia, ma una sorta di contro-assicurazione politica.
26,00 24,70

Il «fiume carsico». Federalismo e centralismo nel dibattito pubblico tra Lombardia e Italia (1945-1953)

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 166
Nella storia dell'Italia contemporanea il dibattito sul centralismo, sul federalismo e sulle libertà locali ha l'immagine di un «fiume carsico» che scorre sotterraneo per poi riemergere con forza in superficie. Sebbene sovente lasciato sullo sfondo il tema è, infatti, da sempre presente nelle istanze di vaste parti della classe dirigente degli ultimi due secoli: tuttavia, solo in alcune circostanze ben definite si è imposto nella dialettica politica e ha coinvolto l'opinione pubblica. Momenti che, in genere, corrispondono a fasi di crisi acuta del Paese. Questo volume affronta uno di quei momenti: terminata la Seconda guerra mondiale e mentre procedeva la ricostruzione anche il nuovo ordinamento dello Stato - o, come disse Ivanoe Bonomi, «distruggere la vecchia impalcatura dello Stato, quale è uscito dalla prova di oltre ottant'anni, e sperimentarne una nuova» - era considerato una riforma necessaria per creare un'autentica democrazia. In tale ricostruzione, morale e materiale, era investito anche il mondo della stampa ora tornata libera, cui era assegnato il delicato compito di accogliere e convogliare la voce dei cittadini, interpretarla e chiarirla come indicazione di volontà che non poteva essere ignorata dalla classe dirigente. Attraverso dunque il dibattito sulle oltre cinquanta testate pubblicate in Lombardia tra il 1945 e il 1953 il volume ripercorre la parabola delle autonomie in quella decisiva fase storica e mostra quanto sul federalismo e sul centralismo si giocò una partita tutta politica, influenzata anche dall'affermarsi della «Repubblica dei Partiti» e della Guerra Fredda, un nuovo equilibrio geopolitico mondiale che non poteva non avere ricadute sulla politica interna del paese.
16,00 15,20

Gabrio Casati. Patrizio milanese, patriota italiano

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2007
pagine: 364
Gabrio Casati: uno tra i più discussi protagonisti del Risorgimento italiano. La sua vita ne attraversò tutto l'arco temporale, dalla dominazione francese a quella austriaca, sino all'Unità e alla presa di Roma. Cognato di Federico Confalonieri, visse in prima persona la drammatica esperienza dei moti del 1820-21 che crearono la leggenda dello "Spielberg"; fu podestà di Milano e nel 1848, capo del governo provvisorio. In esilio a Torino, fu parlamentare, presidente del Consiglio, ministro dell'istruzione pubblica e presidente del Senato del Regno. E tuttavia il suo cursus honorum e la sua carriera politica sono apparsi da sempre inseriti in uno scenario più ampio e hanno finito con l'assumere un significato paradigmatico della condotta della classe dirigente liberale e moderata, dello scontro con i "democratici" e della soluzione che era stata data ai numerosi nodi dell'Ottocento italiano. La sua figura, così come la sua esperienza umana e politica, suscitarono le più accese controversie, i più divergenti e contrastanti giudizi, sino a riflettere significativamente la lotta politica che contrassegnò il Risorgimento. Il volume ne ripercorre la vita e le vicende, illustrando il quadro politico e sociale in cui maturarono alcune delle svolte determinanti per gli esiti del processo di unificazione nazionale, ma anche le grandi scelte del ceto dirigente, non solo lombardo, dagli albori della restaurazione sino alla conquista di Roma.
30,00 28,50

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