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Libri di Anne M. Lievens

Biografia e opere di Anne M. Lievens

Napoli spagnola (XVI sec.). Plurilinguismo e interazioni culturali

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2013
pagine: 154
Alla luce dei più recenti studi, la vita culturale della Napoli spagnola del Cinquecento appare oggi meno "ristagnante" e più aperta di quanto pensato fino ad ora, teatro di un dialogo plurilingue in cui, per ovvie ragioni storico-politiche, sono soprattutto l'italiano e lo spagnolo a prevalere. Esempi di translinguismo, transcodificazione e "tramutazione", in ambito poetico, alludono a processi di interazione culturale ben più dinamici di quello che i soli nomi di Carvajal, Cariteo, Garcilaso, Tansillo, Laura Terracina e gli autori delle Rime et versi per Giovanna Castriota lasciano intendere; nel teatro, la tecnica del plurilinguismo pare trarre nuova forza e nuova linfa dalla multiforme realtà urbana partenopea, come attestano Torres Naharro e Della Porta; Costo, infine, dà prova di un fenomeno al quale nemmeno la novellistica sembra restare immune.
12,00 11,40

Martinez versus Ulloa. Due autori, un Arcipreste de Talavera

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2008
pagine: 174
Malgrado la copiosità degli scritti sulle relazioni intercorrenti tra Italia e Spagna nel XVI secolo, lo studio delle stampe dell'epoca continua a offrire dati interessanti e a volte sorprendenti. Opere anonime o elusive circa la datazione o menzione dell'editore, o persino contraffatte nei dati essenziali non costituivano all'epoca una novità, tanto che notizie di tale sorta non sorprendono più. Tuttavia, quando l'esemplare che si ha per le mani si rivela un'edizione sconosciuta di un'opera portante della letteratura medievale, quale il "Corbacho" di Talavera, ogni dato torna ad acquisire indubbia rilevanza: perché una nuova edizione contraffatta con un altro titolo? Chi è lo spregiudicato che non esita a farsi vanto della paternità di un'opera altrui? Il povero Arcipreste avrebbe motivi più che legittimi di lamentarsene. Ma la sorte volle che non solo fosse ribattezzato con un chiaro rinvio alla rinomata opera del Boccaccio, ma che giungesse in Italia e lì fosse tradotto da uno spagnolo risoluto all'atto dell'usurpazione: Alfonso de Ulloa, che già Rumeu de Armas additava nei termini di "introductor de la cultura española en Italia" in uno studio del 1973.
15,00 14,25

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