Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Giappichelli: Analisi e diritto. Serie storica

Tutte le nostre collane

La grande illusione. Come nacque e come morì il marxismo giuridico in Italia

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2015
pagine: XIII-112
Il libro ha vari protagonisti. Il primo è il giurista sovietico Pasukanis; il secondo è Bobbio; il terzo è il P.C.I. e la cultura giuridica che ne subì l'influenza a partire dall'inizio degli anni '70. Sullo sfondo, Marx. A Pasukanis si deve una trasposizione, sul piano della teoria del diritto, del paradigma marxiano che non ha avuto eguali per acutezza e incisività e alla quale si deve, inoltre, la più chiara illustrazione dei limiti che caratterizzano una strategia politica di tipo riformistico, fondata, cioè, sulla forza emancipatrice del diritto. Bobbio rappresenta la polarità opposta, sia sul piano teorico sia sul piano politico: i due "grandi dibattiti" che lo videro impegnato, a distanza di venti anni (1955, 1975), una prima volta sulla "libertà", una seconda volta "sulla democrazia" con i più autorevoli esponenti, politici ed intellettuali, del PCI. individuano, anche simbolicamente, il punto iniziale e il punto terminale di una parabola che portò i comunisti italiani fuori dal cono d'ombra del marxismo. Infine, la cultura giuridica "d'area" che, dal convegno catanese sull'uso alternativo del diritto alle pagine di "Democrazia e diritto", celebrò uno strano incontro con Marx in cui, non senza ambiguità, si trovarono a convivere istanze di modernizzazione del ruolo e del sapere del giurista, la piena messa a fuoco della costitutiva storicità del diritto e della scienza giuridica e la pretesa di apprestare una tecnologia istituzionale della transizione.
15,00 14,25

Diritti fondamentali. Le nuove sfide. Con un'appendice di carte regionali

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2010
pagine: 302
A sessant'anni dalla Dichiarazione universale del 1948, i saggi raccolti nella prima parte del volume richiamano l'attenzione sui ritardi, le promesse mancate e i numerosi aspetti etici e teoretici che rendono complesse e problematiche la dottrina e la cultura dei diritti ma anche, e in particolare, sulle nuove sfide e i tentativi di delegittimazione con cui, oggi, l'una e l'altra sono sempre più spesso chiamate a confrontarsi. Questa attenzione non è sollecitata dall'intento di contribuire a quella che da qualche tempo è diventata la contestazione sempre più corale dei principi e dei valori di cui la dottrina e la cultura dei diritti sono espressione quanto, piuttosto, dall'intento di ritrovare e riproporre, dell'una e dell'altra, le "buone ragioni" che le fondano e le giustificano. Completa e integra la prima parte del volume un'ampia appendice che, dopo il testo della Dichiarazione universale del 1948 e quello di due sue anticipazioni di fine settecento (la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789 e la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina scritta da Olympe de Gouges nel 1791), propone una vasta ricognizione delle carte regionali nelle quali, a partire dal 1948, il catalogo dei diritti della Dichiarazione universale ha trovato (una parziale e non sempre concorde) riformulazione.
27,00 25,65

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.