Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Franco Angeli: Storia dell'archit. e delle città. Studi

Tutte le nostre collane

Valorizzazione, transizione, trasformazione. Scritti e progetti per «Sewing a small town». 2017

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 160
Questo volume raccoglie gli esiti progettuali e le riflessioni teoriche maturate nell’occasione della scuola estiva internazionale di architettura Sewing a small town. Hilltowns and culture of landscape, svoltasi a Gassino Torinese nel luglio 2017. I saggi raccolti in questo volume, redatti da organizzatori, insegnanti, conferenzieri e critici intervenuti nelle discussioni ai progetti, nascono con l’obiettivo di sistematizzare pensieri ed esporre ricerche rispetto a tematiche riconducibili ai concetti di valorizzazione del patrimonio costruito e ai processi di transizione che hanno portato a trasformazioni alla scala micro-urbana, nelle loro più diverse, dinamiche e ampie accezioni. Le analisi e i progetti elaborati per Bardassano e Bussolino, frazioni di Gassino Torinese, centri minori oggi inseriti nel complesso Unesco-MaB, CollinaPo Man and Biosphere Reserve, diventano infatti la pragmatica occasione per mettere alla prova complesse posizioni teoriche e approcci progettuali volti alla risignificazione di contesti urbani periferici in fase di spopolamento: attraverso una metodologia d’indagine multidisciplinare e multiscalare diventa così plausibile pianificare l’innesco di un efficace processo di riattivazione di questi borghi e del territorio in cui essi sorgono. Testi di: Alberto Bologna, Roberto Caterino, Elisa Cristiana Cattaneo, Cinzia Gavello, Raimondo Guidacci, Hubert Lempereur, Maria Paola Repellino, Ramon Rispoli, Veronica Salomone.
23,00 21,85

La forma della luce nella pittura di Francesco Lojacono. Una lettura della sua opera nel quadro di alcune esperienze della pittura di paesaggio italiana ed europea del XIX secolo

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 300
Artista prevalentemente studiato con un’ottica essenzialmente locale che ha limitato, in parte, l’effettiva portata della sua personalità artistica e il valore della sua opera, Francesco Lojacono (Palermo, 1838-1915) fu, invero, un pittore nato in Sicilia ma di statura italiana, per il contributo da lui dato al rinnovamento della pittura paesaggistica della seconda metà dell’Ottocento in Italia. Inoltre, la più ampia prospettiva di valutazione adottata nell’analizzare la sua produzione artistica ha fatto emergere numerose affinità tra suoi dipinti e talune pitture di paesaggio di alcuni tra i principali protagonisti della pittura di paesaggio europea, come Joseph Mallord William Turner, John Constable e Jean-Baptiste-Camille Corot, ed ha evidenziato l’esistenza di connessioni con specifiche opere, in particolar modo quelle realizzate durante il soggiorno a Portici, del pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal. L’indagine, pertanto, attraverso l’esame delle tappe fondamentali del suo percorso artistico ha inteso fornire elementi per un nuovo e più mirato sguardo sull’opera di Lojacono che lo riscattasse, in qualche modo, dall’etichetta di “principe dei paesisti siciliani” di cui la sua pittura, come di un indelebile marchio, sembra non essersi ancora del tutto liberata. La scoperta che, per il pittore siciliano, in virtù di una sorta di immedesimazione da lui operata tra la luce che fa esistere l’oggetto e l’oggetto che per suo mezzo esiste, la rappresentazione dell’immagine della luce, o meglio della sua forma, avviene attraverso quella dell’oggetto che essa manifesta ha costituito l’ultimo approdo di questo lavoro.
39,00 37,05

La lezione gentile. Scritti di storia dell'arte per Anna Maria Segagni Malacart

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 756
Il volume raccoglie gli studi che numerosi storici dell'arte italiani e stranieri hanno voluto dedicare ad Anna Maria Segagni Malacart, a lungo professore ordinario all'Università degli Studi di Pavia, le cui ricerche sull'arte medievale, e in particolare sul romanico lombardo, costituiscono un punto di riferimento irrinunciabile. I saggi qui raccolti coprono un arco cronologico che va dal tardoantico al contemporaneo, e spaziano in molteplici campi dell'indagine storico-artistica e archeologica: dall'architettura alla scultura e alla pittura, dai tessuti alle oreficerie, dallo studio delle committenze alla critica d'arte. Con quest'opera i colleghi, gli amici, gli allievi desiderano festeggiare una luminosa carriera scientifica, contraddistinta da un rigore filologico unico, e al tempo stesso rendere omaggio a quelle doti di garbo, eleganza e umanità che sono per tutti il segno distintivo di Anna, e che di ogni sua lezione hanno fatto una “lezione gentile”.
67,00 63,65

Spazio, tempo, utopia. Scritti e progetti per «Sewing a small town». 2015-2016

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 200
L’architettura è la sintesi finale e mediata dell’utopia che governa il processo creativo: il progetto genera lo spazio e crea un proprio tempo, figlio delle esigenze, degli stati d’animo, delle idee, dei vincoli normativi e delle imposizioni che giungono a seguito del dialogo tra i vari attori impegnati, a vario titolo, nella costruzione della città e del territorio. Questo è il grande e semplice insegnamento che si trae da “Spazio, Tempo, Utopia”, una raccolta di saggi che prende le mosse dallo sviluppo dei progetti e dai continui scambi intercorsi in preparazione, nel corso e a seguito delle edizioni 2015 e 2016 della scuola estiva di architettura "Sewing a small town", tenutesi a Gassino Torinese. I saggi raccolti in questo volume, redatti da organizzatori, partecipanti, insegnanti, conferenzieri e critici intervenuti nelle discussioni dei progetti prodotti nel corso della scuola estiva di architettura, nascono con l’obiettivo di sistematizzare pensieri ed esporre ricerche rispetto a tematiche riconducibili ai concetti di spazio, tempo e utopia nel progetto d’architettura, nelle loro più diverse e ampie accezioni. Spazio, tempo e utopia sono stati infatti i denominatori comuni di tanti, e talora accesi, confronti svoltisi a Gassino Torinese grazie a "Sewing a small town": la molteplicità delle idee e delle forme in cui gli scritti vengono presentati testimoniano come "Sewing a small town" si configuri come un vero e proprio laboratorio culturale i cui temi d’indagine declinano vari aspetti teorici che rendono il progetto d’architettura una disciplina prettamente intellettuale, capace di effetti tangibili sulla qualità di vita quotidiana. Testi di: Katiuscia Accettura, Alberto Bologna, Jean-François Cabestan, Olivia Sara Carli, Manuel Cresciani, Lorenzo Degli Esposti, Josep-Maria Garcia-Fuentes, Cinzia Gavello, Patrick Giromini, José Ignacio Linazasoro, Matthew Skjon-sberg, Giovanni Zucchi.
29,00 27,55

Norman Bel Geddes e la costruzione del futuro. La nascita dell'industrial design negli USA

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 248
Norman Melancton Bel Geddes (1893-1958), scenografo rivoluzionario, pietra miliare nella storia dell’automobile, designer dal furore utopico, tra i massimi del Novecento, è il protagonista di questo volume. A partire dalla trionfale consacrazione con la New York World’s Fair del 1939, realizzata nella piana di Flushing Meadows, dell’industrial design negli USA e della sua figura di eccezionale progettista, si è ripercorso il decennio dello Streamlining, con le sue linee aerodinamiche, prestando particolare attenzione al dibattito sul futuro della metropoli americana e restituendo l’importanza che meritano a personaggi, poco noti in Italia, come i designer Walter Dorwin Teague, Raymond Loewy, Henry Dreyfuss, l’architetto Wallace Harrison. Tutti coinvolti nella grande esposizione internazionale, testimonianza di cooperazione tra eterogenee professionalità a sostegno della rinascita nazionale dell’America del New Deal. Non a caso “The World of Tomorrow”, il nome del Fair’s Park, divenne anche slogan, molto di più di una speranza di un futuro di prosperità e benessere, da costruire nel segno dell’unione d’intenti, della pace e della democrazia.
32,50 30,88

Al-Andalus omeyade (714-929). Architetture, cultura urbana e territorio

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 192
Alla fine dell’Emirato omeyade (929), il processo di islamizzazione di al-Ándalus era ampiamente diffuso, sebbene con effetti diversificati e contrastanti nei vari territori. I centri urbani e le sedi episcopali ubicati lungo la linea costiera orientale della penisola iberica e quelli lungo la linea occidentale che in epoca tardoantica erano stati importanti e rinomate sedi politico-amministrative e religiose, attraversarono, per ragioni ancora non del tutto chiarite dagli esiti dei resti archeologici e dalle testimonianze scritte lacunose, un periodo di decadenza nei secoli VIII-X. Nei territori attraversati dai fiumi Guadiana e Guadalquivir, nella valle dell’Ebro, in parte dell’area del fiume Tago e nel sud-est della penisola, numerosi centri migliorarono ulteriormente le loro condizioni politico-economiche e la loro organizzazione interna, rispetto ai tempi precedenti. Soprattutto fiorenti furono i siti dislocati lungo la linea che collegava Mérida con Saragozza, passando per Siviglia, Cordova e Toledo, abitati da numerosi Musulmani (Arabi e Berberi, in prevalenza), da Cristiani convertiti all’Islamismo e da nuclei di Ebrei, frequentati da colti e pii giuristi (ulemas) che si adoperarono per diffondere la conoscenza del Corano, oltre che nel mondo islamico, anche in al-Ándalus. Queste cinque città, tutte bagnate da grandi fiumi, possedevano moschee, alcázar, palazzi governativi, zocos, barrios con strade tortuose e adarves, all’interno delle loro medine circondate da possenti mura, mentre extramuros erano sparsi arrabales privi di cinta (insediamenti rurali sorti attorno a moschee o almuníe o cimiteri fondati da membri della famiglia regnante). Tali centri urbani consolidarono lo stretto rapporto che avevano instaurato con il territorio rurale circostante sin dal momento della conquista, che si rivelò efficace nei momenti di maggiore pericolo e che dette ai loro governatori o a personaggi potenti ribelli durante il periodo della fitna (seconda metà del IX secolo) la possibilità di contrastare le spedizioni militari inviate dall’emiro, di resistere a lungo agli assedi dell’armata musulmana e di acquisire un’autonomia notevole dal potere centrale di Cordova. In questo quadro così variegato, gli emiri omeyadi non solo attuarono una politica di rinnovamento urbano favorendo la trasformazione dei siti più antichi e la fondazione di nuovi centri, ma promossero anche un’architettura così originale da affascinare i re cristiani che vollero riproporre modi compositivi musulmani di al-Ándalus, estranei alla loro cultura.
27,00 25,65

Le pietre liguri nell'architettura di Genova durante il regime fascista

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 192
L'impiego dei materiali lapidei nell'industria italiana delle costruzioni, durante il regime fascista, rispose a pluralità di obiettivi produttivi, occupazionali, scientifici, tecnici e culturali; tuttavia parte della storiografia ha preferito soffermarsi soprattutto sulle motivazioni ideologiche e sui riferimenti alla romanità antica, sottovalutando gli aspetti complessi e contraddittori. L'architettura genovese degli anni Trenta ne costituisce una testimonianza pregnante grazie all'ampiezza degli investimenti pubblici in infrastrutture e servizi, alle relazioni con le esperienze milanesi e romane, nonché a un vivace sviluppo dell'edilizia residenziale da reddito. La promozione e l'uso dei litotipi liguri seguì le stesse coordinate economiche e tecniche sperimentate nelle altre città italiane, condotte entro una ricerca di attento equilibrio tra i due distinti piani delle esigenze locali e nazionali.
28,00 26,60

Architetture preromaniche e omayyadi nell'occidente europeo. Linee di ricerca

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 212
La coesistenza di molteplici proposte tipologiche, la creazione di sequenze spaziali ritmate, la ricerca di effetti di profondità, la tendenza a forti accenti chiaroscurali, l'eleganza sono gli elementi peculiari che i costruttori carolingi e asturiani sperimentano nelle architetture. Essi, pur essendo ancorati fortemente alla cultura antica, accolgono suggerimenti di altre popolazioni compresenti nei loro territori e realizzano architetture i cui caratteri figurali esprimono un'arte di corte orientata a rinnovare ideologicamente ad Aquisgrana l'antico impero dei Cesari e a Oviedo i fasti dell'antica capitale visigotica di Toledo. L'architettura ommayade nella penisola iberica presenta caratteri figurali diversi rispetto a quelli apparsi contemporaneamente negli altri territori occidentali dell'Europa ma un'indagine più attenta rivela che si tratta di un contrasto apparente. I principi architettonici che regolano le strutture architettoniche ommayadi e preromaniche europee occidentali sono fondati su una tradizione comune, quella classica, che è arricchita, però, nei singoli territori, da apporti aborigeni ed esterni (visigotici, bizantini, merovingi, anglosassoni). Questo substrato variegato non solo spiega il fascino che si avverte nelle soluzioni adottate tanto nell'architettura occidentale che in quella dell'emirato ommayade della penisola iberica alla stessa epoca, ma aiuta a comprendere meglio la fase di formazione e di sviluppo dell'architettura medievale europea.
27,00 25,65

Racconti e città. Tra prosa e architettura

Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 176
Il rapporto con la letteratura accompagna da sempre l'architettura progettata ma anche quella costruita. Lo scopo di questo libro è quello di indagare il sottile substrato comune in cui alloggia la creatività che lega le due espressioni, sia quella letteraria che quella architettonica. Per questo architetti e studiosi sono stati chiamati a narrare opere di scrittori che si occupano di architettura e nel contempo a descrivere la città vista nei suoi molteplici aspetti letterari, nell'arco cronologico che va dal primo Novecento ai giorni nostri. Alla doppia introduzione del poeta Vito M. Bonito e dell'architetto Claudio Varagnoli ed alla nota del curatore Raffaele Giannantonio segue infatti un trittico di saggi dedicati alla città come "territorio senza termini", panorama esistenziale e ricordo biografico, scritti rispettivamente da Antonio Alberto Clemente, Augusto Ciuffetti e Dante Marianacci. Un secondo trittico a firma di Maria Mellgren, Raffaele Giannantonio e Pasquale Tunzi narra poi del rapporto con l'architettura di tre scrittori che con questa hanno intessuto saldi legami: lo psichiatra Axel Munthe, l'ingegnere Carlo Emilio Gadda e Georges Perec, che nell'OuLiPo ebbe modo di incontrare Italo Calvino. Ed è proprio a Calvino che sono dedicate le successive due riflessioni di Aldo Castellano e Sandro Ranellucci. Il percorso narrativo si conclude infine con il saggio nel quale Filippo Angelucci tratta delle "Favole Periodiche" di Hugh Aldersey-Williams.
23,00 21,85

Monumenti e centri storici nella stagione della grande guerra

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 456
Il volume traccia una sintesi delle vicende, sin qui poco o per nulla indagate, che hanno interessato il patrimonio edilizio-monumentale italiano nella stagione della Prima guerra mondiale: dalla grande campagna di protezione dei monumenti più importanti ma al tempo stesso più esposti al rischio di rovina - campagna coordinata dal ministero della Pubblica istruzione e portata a termine dalle soprintendenze dell'Italia settentrionale -, ai danni provocati dai bombardamenti e dai lunghi periodi d'abbandono che ne sono seguiti, sino alle opere di ricostruzione che, in vario modo, si sono compiute. Ne esce un quadro molto articolato, contrassegnato in primo luogo da un uso politico della pratica del restauro dei monumenti; pratica orientata all'affermazione di un pervasivo processo d'italianizzazione delle terre irredente (con interventi di vera e propria censura nei confronti di quelle contaminazioni stilistiche, che nei territori del Friuli e del Trentino si consideravano "forme importate") e di affermazione di continuità con il passato nelle terre liberate (continuità perlopiù resa nei linguaggi adottati negli edifici ricostruiti praticamente ex novo, specie in area Veneta). Diversamente da quanto accadde nell'imponente cantiere di ricostruzione che seguì il secondo dopoguerra, queste procedure riparative (in molti casi favorite dalla presenza di danni facilmente sanabili) di fatto non misero in discussione l'apparato teorico e pratico del restauro.
42,00 39,90

Architetture di Corsica. Dal XV al XVIII secolo

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 288
I vari aspetti della cultura dell'isola di Corsica, dal secolo XI al XIX, costituiscono un campo di studi di elevata complessità, a ragione di stringenti implicazioni sociali, istituzionali e politiche, che ancora oggi risultano essere fortemente condizionanti. Solo nel corso degli ultimi anni gli studi scientifici italiani hanno ripreso a interessarsi a questi temi, superando le remore imposte dalla sventurata occupazione italo-tedesca dell'isola - nel 1942-'43 - e dalle responsabilità irredentiste della vasta attività di ricerca scientifica promossa dal regime fascista. Pur non privi di molti esiti di alto valore filologico ed ermeneutico, dette analisi si originarono da premesse non corrette in termini storiografici, oltre che da fini prettamente strumentali o da frustrazione rispetto a certo spirito sciovinista francese. Nella fattispecie fu sottaciuto e schivato quell'insistito carattere di distinzione e di alterità e quindi di ostinata auto-conservazione, che permeò l'intera società còrsa. Questo aspetto aveva prodotto un'accentuata diversità rispetto alle condizioni del continente, la quale è stata, ingiustamente, considerata in termini di marginalità, di arretratezza e di povertà. Il titolo del presente volume intende sottolineare l'intreccio delle molteplici influenze culturali presenti nell'isola, che condussero alle soglie di un'identità regionale negli anni stessi della guerra di liberazione anti-genovese, e poi anti-francese (1729-1769).
36,00 34,20

La residenza di Andrea Doria a Fassolo. Il cantiere di un palazzo di villa genovese nel Rinascimento

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 288
"La villa di Andrea Doria a Fassolo è una architettura fondamentale del Rinascimento genovese, ma anche del Manierismo italiano ed europeo. Eppure la storia della sua costruzione è poco chiara nonostante la sopravvivenza ancora in loco di alcune importanti vestigia murarie e architettoniche e l'esistenza di numerosi documenti archivistici. Alla luce di una nuova analisi dei disegni dell'epoca e degli attuali rilievi e, insieme, attraverso una più ampia rilettura dei documenti in rapporto al contesto socio-culturale del tempo, questo studio aiuta finalmente a chiarire le intricate vicende che hanno caratterizzato la storia dell'edificio. Si assiste così al progressivo passaggio da una semplice casa padronale trecentesca a un imponente palazzo di villa di fine Quattrocento, fino poi a ritrovare, nella prima metà del XVI secolo, la monumentale villa marittima all'antica del principe Andrea Doria, centro di una vera e propria corte artistica di respiro europeo, la cui fama attraversò l'intero mondo mediterraneo". (George L. Gorse, Prof. of Art History, Pomona College)
36,00 34,20

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.