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CEDAM: Problemi attuali della giustizia penale

Tutte le nostre collane

Principio di proporzionalità e misure cautelari

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
Il principio di proporzionalità integra un principio di teoria generale, che impone che ogni misura adottata dai poteri pubblici sia proporzionata, ossia idonea al perseguimento dei risultati conseguiti, garantendo un adeguato bilanciamento di valori, di guisa che le libertà, i diritti e gli interessi di privati siano incisi nella misura minima possibile. Nel campo del diritto viene applicato in quasi tutti i settori, trovando, tuttavia, il suo campo di elezione nel diritto pubblico. Nel sistema delle cautele disciplinato nel codice di rito penale il legislatore precisa che la misura da applicare al singolo soggetto deve essere correlata all'entità del fatto per cui si procede ed alla sanzione che è stata o si ritiene possa essere irrogata. Nell'esercizio del potere cautelare, personale o reale, rappresenta, pertanto, per l'autorità giudiziaria, un ineludibile canone ermeneutico affinché vi sia sempre la necessaria corrispondenza tra le ragioni cautelari del caso concreto e la misura adottata, onde evitare o ingiustificate restrizioni della libertà personale dell'imputato, o, al contrario, l'applicazione macroscopicamente sproporzionata ed inadeguata alle esigenze di cautela, di guisa che la sua connotazione principale può trasfondersi nella identificazione con un giudizio di valore sul merito cautelare. Il volume affronta le delicate problematiche afferenti alla formulazione del giudizio di proporzionalità cautelare ed alle conseguenze processuali della sua inosservanza.
30,00 28,50

La cooperazione investigativa in ambito europeo

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
Il tema della cooperazione investigativa all'interno dello spazio giudiziario europeo è un argomento la cui rilevanza e attualità derivano dal notevole aumento delle esigenze collaborative riconnesse ai fenomeni criminali trasnazionali. I recenti interventi normativi europei e nazionali, che hanno modificato il quadro esistente sia con riferimento ai "soggetti" sia per quanto attiene agli "strumenti" investigativi, rendono necessaria un'analisi rivolta ad approfondire le competenze attribuite agli organismi europei, l'impatto delle nuove modalità di indagine con le regole processuali interne, nonché sino a che punto gli Stati membri abbiano realmente rinunciato a porzioni della propria sovranità, nella prospettiva del riconoscimento reciproco e dell'attribuzione di reali funzioni a Eurojust ed Europol.
35,00 33,25

Accertamenti medici coattivi legalità e proporzionalità nel regime della prova

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
Il tema degli accertamenti coattivi sulla persona continua a restare privo di una disciplina organica ed esaustiva, tant'è che perdurano preoccupanti incertezze persino in ordine alle operazioni legittimamente praticabili (ivi compreso il prelievo ematico): a fronte delle recenti modifiche aventi ad oggetto le attività da compiersi in caso di omicidio stradale e lesioni stradali, le divaricazioni esegetiche finiscono per tradursi nelle disomogenee indicazioni operative fornite al riguardo dalle circolari delle Procure. In attesa di un intervento legislativo autenticamente calibrato sulla rilevanza dei valori in gioco, l'interprete resta obbligato al rispetto dei princìpi cardine dell'ordinamento, potendosi giovare delle indicazioni offerte in tal senso dalla Consulta e dalla Corte europea. Ad agevolare il tentativo di un riordino sistematico (rispondente anche alle sollecitazioni indotte dalla nuova disciplina sull'ordine europeo di indagine) contribuisce il canone della proporzionalità: colto nell'imprescindibile dimensione della legalità, esso appare idoneo tanto a valorizzare il necessario rapporto tra autorità giudiziaria, medico e "paziente" nella individuazione dell'atto da compiere e delle relative modalità esecutive, quanto a definire l'intimo legame funzionale tra la cosiddetta diagnostica strumentale (cui vanno ricondotti pure i prelievi di materiale biologico) e la categoria "tipica" degli accertamenti medici. Dal microsistema di riferimento, ovviamente, resta esclusa ogni surrettizia elusione delle garanzie comunque poste dal legislatore a tutela dell'individuo.
36,00 34,20

Recenti riforme in materia penale

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
pagine: 680
Nel volgere di pochi mesi hanno visto la luce numerosi interventi legislativi capaci di incidere in maniera significativa sul sistema penale italiano: vengono in rilievo sia le modifiche sul fronte sostanziale (d.lgs. n. 7/2016 e d.lgs. n. 8/2016), sia quelle - a più ampio spettro - sul versante processuale (l. n. 103/2017, nota come “Legge Orlando”) e relativi decreti attuativi. Invero, si tratta di interventi che, per quanto largamente preannunciati e frutto di un prolungato dibattito (anche extra-parlamentare, come sempre più spesso accade), hanno finito per rispondere alla logica delle esigenze contingenti (non sempre strettamente giuridiche), piuttosto che a quella di un riordino autenticamente sistematico. I contributi raccolti nel presente volume sono volti a offrire una ricognizione analitica e puntuale delle modifiche normative, valorizzandone tanto le immediate ricadute sul piano pratico operativo, quanto le implicazioni, talvolta disomogenee, sul più ampio contesto ordinamentale.
59,00 56,05

Il corpo umano fonte di prova

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
pagine: 236
Lo studio prende in esame il contributo fornito dalla persona, con il proprio corpo, alle esigenze di accertamento del reato. In tale prospettiva, invero, l'analisi trascende dalla qualifica del sog­getto nel processo, sebbene la posizione soggettiva della persona offesa, dell'indagato e del terzo estraneo al procedimento declini i suoi effetti in chiave di garanzie riconosciute. Nella prima parte si analizzano i profili statici. La tutela dei diritti inviolabili della persona, infatti, rappresenta la premessa indispensabile per verificare la legittimità dell'accertamento corporale. La seconda parte, invece, è dedicata all'analisi, secondo una linea di progressiva incidenza sul corpo, dei singoli accertamenti esperibili nel procedimento penale, strumentali alla ricostruzione del fatto e all'accertamento della responsabilità.
24,00 22,80

Legalità della pena e poteri del giudice dell'esecuzione

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
pagine: 344
Negli ultimi anni, il diritto vivente, nel riscrivere le regole che disciplinano il procedimento ese­cutivo, ha attribuito, al giudice che governa la fase, la legittimazione a ripristinare la legalità della pena, pure in assenza di una espressa previsione normativa che gli riconosca la funzione. Gli in­novativi principi, coniati in materia dalle Sezioni unite, recepiscono i dicta provenienti dalla Corte di Strasburgo, la quale colloca la legalità penale nell'alveo dei diritti fondamentali della persona, non derogabili neppure in tempo di guerra o di altro pubblico pericolo che minacci la Nazione. Oggi, dunque, il giudice può intervenire sul trattamento penale - oltre che nei casi indicati dal codice e in quelli già ammessi dalla giurisprudenza più remota - quando la sanzione sia divenuta illegale per effetto di una pronuncia della Consulta che abbia ablato dall'Ordinamento la norma utilizzata per determinare il debito punitivo; quando sia la stessa Corte di Strasburgo a ritenere che la pena contrasti con i principi convenzionali; nonché qualora la illegalità sia dovuta ad un errore commesso nel giudizio cognitivo. Il presente studio, dunque, partendo dall'analisi delle vicende storico-processuali che hanno in­dotto il Supremo consesso a tali originali affermazioni, mira a chiarire quale sia la pena illegale emendabile dal giudice dell'esecuzione, per trarne coerenti regole comuni da applicare in casi non direttamente considerati dalla giurisprudenza, sebbene riconducibili alla medesima ratio. L'ope­razione è necessaria non solo per evitare soluzioni eterogenee delle prassi giudiziarie di fronte a fattispecie omologhe; ma anche per rileggere le disposizioni codicistiche che consentono al giu­dice dell'esecuzione, sia pur in ipotesi eccezionali, di modificare la pena comminata con sentenza divenuta irrevocabile.
33,00 31,35

La conservazione dell'atto processuale penale

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
pagine: XIX-238
Il principio di conservazione esprime una regola esegetica che si identifica nella esigenza generale di non privare di validità ed efficacia atti e comportamenti solo perché difettosi od oscuri, optando, ove possibile, per il contenimento degli errori processuali, in un'ottica di economia processuale ed efficienza del sistema. Discetta un rapporto di proporzione fra mezzi e fini processuali, consentendo di raggiungere l'esito del processo con il minor dispendio di energia possibile, che non va, però, inteso quale incentivo alla "giustizia sommaria", ma ad una celerità dei tempi processuali, garantendo, congiuntamente, il rispristino della legalità processuale. In assenza di una disposizione normativa di principio da parte del legislatore del rito penale, il presente lavoro tenta di delineare i contorni del paradigma di conservazione, nella sua duplice manifestazione, e cioè quale canone interpretativo dell'atto giuridico, ovvero come istituto applicativo. I tratti differenziali tra i rimedi conservativi che si analizzeranno, renderanno evidenti i punti di contatto tra le figure di recupero che possono intervenire nel corso del procedimento penale e le coordinate di tale principio, a cui fare appello (ove il legislatore lo consenta), al fine di evitare il dissipamento dell'attività giuridica e preservare la volontà della parte che sia incappata nell'errore, sbrigliandola dalle sicure catene di un rigido ed ingiustificabile formalismo.
28,00 26,60

Pluralismo delle misure cautelari personali. Tra tipicità e adeguatezza

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
pagine: 270
28,00 26,60

Fascicolo per il dibattimento. Poteri delle parti e ruolo del giudice

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
pagine: 359
39,00 37,05

Autoincriminazione e diritto al silenzio. Le esperienze italiana, francese e inglese

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
pagine: 281
Il diritto al silenzio, come diritto fondamentale dell'imputato nel processo, è espressione del principio di dignità della persona e rinviene il suo fondamento negli articoli 27, 24 e 2 cost. it. Esso si colloca al centro della visione odierna sul giusto processo.
32,00 30,40

Il danno alla vittima del reato e i suoi rimedi

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
pagine: 856
Il tema della vittima del reato all'interno del paradigma processuale penale vive oggi il suo momento di massima espansione. L'opera, metabolizzati i frammenti legislativi della direttiva 2012/29/UE e della sua recente attuazione domestica, propone una declinazione innovativa del favor victimae, concentrandosi sulle esigenze riparative di cui è portatrice la persona offesa dal reato e sugli speculari obblighi di solidarietà statale. La prima parte viene dedicata alla compensazione del danno criminale attraverso meccanismi riparatori pubblici che agiscono in funzione surrogatoria nelle ipotesi - invero assai frequenti - d'ineffettività del risarcimento da parte del reo. La seconda parte, invece, si concentra su altre fonti di pregiudizio, sganciate dalla condotta criminale e legate all'attività, pur lecita, posta in essere dall'autorità giudiziaria nel corso del procedimento. Il "danno da processo" viene, così, stigmatizzato nel paradigma della c.d. "vittimizzazione secondaria" e affrontato in prospettiva rimediale e compensativa.
20,00 19,00

Prova e giudizio di fatto nel processo penale a carico degli enti. Il difficile equilibrio tra difesa e prevenzione

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
pagine: 486
Lo studio concerne la verifica dell'illecito amministrativo dipendente da reato, che implica l'approfondimento dei profili relativi alla definizione del fatto da provare. I limiti tematici sono tracciati dalla definizione dell'oggetto della prova nel processo penale a carico degli enti e dalla individuazione dei mezzi di prova a disposizione delle parti, tra i quali quello rappresentato dal modello di organizzazione e gestione previsto dal d.lgs. n. 231 del 2001. L'analisi del modello di accertamento dell'illecito amministrativo è stata anche condotta in considerazione delle regole di giudizio proprie del processo penale e del pericolo di latenti presunzioni nel giudizio di responsabilità dell'ente
37,00 35,15

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